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Archivio per la categoria ‘scuola pubblica’

No alla(anti)pedagogia di stato (DAD)

5 Aprile 2020 Commenti chiusi

MATTARELLA NON FIRMI L’ILLEGITTIMO DECRETO DELLE LOBBIES DEL WEB CONTRO LIBERTÀ D’INSEGNAMENTO E D’APPRENDIMENTO, ALTRIMENTI SARÀ SCONTRO DURO, CONTENZIOSO CAPILLARE, DISOBBEDIENZA CIVILE ED OBIEZIONE DI COSCIENZA
Arriva la bozza di un vero e proprio Decreto Legge d’iniziativa del Presidente del Consiglio e del Consiglio dei Ministri a firma della Presidenza della Repubblica in materia di Valutazione, esami di stato, didattica a distanza, per l’emergenza Covid-19. L’incardinamento giuridico dell’interno Decreto, nei suoi riferimenti a fonti normative complesse, dettagliate e gerarchicamente superiori è monco come se fosse proiettato in una dimensione pericolosamente a-storica oltre che a-costituzionale.

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DISINFESTAZIONE “OBBLIGATORIA” PER GLI ATA, DIDATTICA A DISTANZA ED APERTURA DEI CONVITTI (CON ILLEGITTIME IMPOSIZIONI DI SERVIZIO): LA POSIZIONE UFFICIALE DELL’UNICOBAS. NESSUNA OBBLIGATORIETÀ

3 Marzo 2020 Commenti chiusi

Sta succedendo qualcosa di molto grave nelle scuole del Nord.
Senza che nessun sindacato “maggiormente rappresentativo” (assai) protestasse, al personale Ata delle regioni coinvolte in maniera massiva dall’epidemia del Corona virus è stato ordinato di restare in servizio nelle scuole chiuse e di “sanificare” gli ambienti (peraltro senza strumenti, mascherine etc.). Questo è un compito che spetta alla Sanità pubblica ed agli Enti Locali, e ciò, sia detto per inciso, vale sia per il bene generale (tramite strumenti e prassi adeguate), sia per il rispetto che va portato al personale non docente. Simili ordini di servizio sono da considerarsi illegittimi.

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Unicobas proclama sciopero per la scuola il 17 marzo 2020

12 Febbraio 2020 Commenti chiusi

Mentre i confederali chiacchierano , l’Unicobas agisce proclamando lo sciopero per l’intero comparto scuola per il 17/03/20.

I tre punti qualificanti della protesta indetta dal sindacato libertario:
Innanzitutto c’è la questione contrattuale che è di difficile soluzione perché le risorse attualmente disponibili consentirebbero un aumento di 70 euro lordi al massimo.
Unicobas chiede un aumento medio di 250 euro che potrebbe davvero consentire una prima forma di equiparazione alle retribuzioni europee.
Il secondo punto riguarda il tema del precariato.
Il sindacato rivendica assunzioni effettuate con il meccanismo del doppio canale: metà dei posti vacanti e disponibili per i precari abilitati o con un concorso superato e con servizio già prestato; l’altra metà dei posti assegnati mediante concorso ordinario.
Senza trascurare la proposta di istituire una classe di concorso specifica per il sostegno.
Terza richiesta, ma non ultima per importanza, è quella del ritiro definitivo di ogni proposta di regionalizzazione della scuola.

Si tratta di uno sciopero unitario di tutto il comparto e non è limitato al personale precario perché contratto e regionalizzazione riguardano tutti.

Il sindacato Unicobas ha obiettivi chiari – e lo dice la sua storia – gli altri sindacati pare molto meno.

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